domenica 8 aprile 2007

Il suonatore di liuto

Caravaggio dipinge "il suonatore di liuto" alla fine di un ciclo di esperienze sulla conoscenza della realtà che si concretizza nelle opere "I bari" e "Buona ventura" (percezione critica) e nelle opere "Fanciullo con canestro di frutta" e "Bacchino malato" (percezione sensoriale).
Il significato dell'opera si colloca in una nuova fase di conoscenza della verità caratterizzata dalla percezione intuitiva della "luce" riflessa dalle immagini. Caravaggio dispone sulla scena gli elementi simbolici che descrivono le fasi di trasformazione della consapevolezza delle sensazioni, delle emozioni e dei sentimenti corporei (il vaso con tre tipi di fiori diversi) , nella coscienza dei sentimenti morali, dei valori etici e dei principi spirituali (le tre pere) indispensabile per iniziare a suonare le "corde" dell'anima (l'archetto del violino) e interpretare la "mistica musica" del cuore (lo spartito è aperto su una composizione religiosa).
L'alchimista che evolve nella propriocezione dei sentimenti e nell'introspezione melanconica del significato dei bisogni, dei desideri e delle aspirazioni dell'anima, giunge a "interpretare" la musica emessa dalle "dodici corde del liuto", metafora della conoscenza delle diverse identità (ego) assunte dall'uomo antropomorfico, cioè dell'individuo che si colloca al centro dell'universo in quanto individuo autocosciente che si identifica nei ruoli e nella personalità sociale.
Il "suonatore di liuto" è l'emblema dell'alchimista che rinuncia a qualsiasi forma di identificazione con i ruoli imposti dal mondo materiale, dalla professione o dallo status sociale ed economico (la veste bianca), e persino ad assumere un ruolo sessuale dominante (il nastro bianco nei capelli). Caravaggio rappresenta nel giovane musico l'immagine dell' ermafrodito in cui avviene una prima sintesi alchemica tra le energie maschili e quelle femminili. Per un uomo evolvere nelle energie femminili non comporta il rischio di assumere movenze e inclinazioni omosessuali, ma significa sviluppare il dono femminile di intuire il significato dei sentimenti corporei in chiave evolutiva. Mentre un uomo "conquista" l'Anima che per sua natura è una "funzione" femminile, la donna che si emancipa nelle energie maschili dell'azione e del pensiero razionale finalizzato alal realizzazione dei bisogni, realizza l'Animus. Questa è la prima alchimia che l'individuo può realizzare dentro se stesso attraverso una consapevole rinuncia a manifestare la pulsione psichica e la libido che caratterizzano l'ego femminile e maschile.

1 commento:

alexandra ha detto...

Ciao, pubblichi anche racconti o poesie? Ma potrei mandarti anche dei saggi. Se vuoi. A presto, Alex